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Cattivi pagatori: chi sono e come possono gestire la loro situazione creditizia

Cattivi pagatori, questo è il nome di chi non onora un debito. E può finire in particolari banche dati. Come saperlo? È possibile che non aver onorato un debito anni prima possa rendere difficile ottenere oggi una carta di credito o un finanziamento?

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È bene sapere che esistono delle banche dati online che contengono la nostra storia creditizia e quindi, registrando tutte le informazioni relative ai nostri rapporti con gli istituti finanziari, stabilisce il nostro grado di affidabilità nell’onorare i debiti. Si chiamano SIC (sistemi di informazioni creditizie).

Il problema è che può succedere di scoprire casualmente di essere iscritto in una di queste banche dati dei cattivi pagatori, ad esempio perché la banca risponde negativamente alla richiesta di un prestito. Come avere informazioni?

È bene sapere che il Garante della Privacy ha chiesto che i nominativi a queste banche dati vengano inviati solo in caso di mancato pagamento di somme consistenti o –se si tratta invece di importi bassi- solo se i ritardi sono prolungati  e il mancato saldo riguarda più rate.

Inoltre i diretti interessati devono ricevere un preavviso per eventualmente intervenire e regolarizzare la propria posizione, evitando così l’iscrizione nelle liste dei cattivi pagatori.

Elenco cattivi pagatori: posso sapere se c’è il mio nome?

Sei tra i cattivi pagatori, se hai pagato in ritardo anche di un solo giorno 2 o più rate di un finanziamento o di un mutuo o se non le hai proprio pagate.

Innanzitutto è possibile inviare una richiesta di accesso ai dati personali. La domanda va redatta in forma scritta e indirizzata ad una delle banche dati private o alla centrale rischi di Bankitalia.

È possibile inoltre usufruire di un servizio online a pagamento e richiedere una visura Centrale Rischi, in modo da poter ricevere direttamente a casa e in tutta riservatezza le informazioni.

Se arriva la conferma della presenza di questo tipo di segnalazione e nel frattempo però si è provveduto a saldare il debito e trascorsi i tempi tecnici  allora si può inoltrare la richiesta di cancellazione se non avvenuta automaticamente

Non sempre però questo genere di operazione è consigliabile: negli elenchi dei Sic c’è posto anche per i dati positivi. Una volta saldato il debito infatti la banca o la finanziaria devono chiedere all’ex cattivo pagatore di dare l’assenso perché questa informazione venga registrata nei Sic.

E se le informazioni che ci riguardano contengono degli errori? Per ottenere l’integrazione o la modifica dei dati è possibile rivolgersi alle banche dati, gratuitamente.

Solo se la richiesta è infondata (e cioè non c’è alcun tipo di informazione creditizia su di noi) potrà essere chiesto un contributo spese non superiore a 10 euro (Crif chiede un contributo di 4 euro anche se le informazioni sono presenti).

Ad ogni modo è possibile farsi seguire da consulenti esperti e affidarsi ai servizi (a pagamento) delle Agenzie di pratiche amministrative e di visure online, che sapranno guidarti in tutto l’iter burocratico.

Quali sono le principali banche dati dei cattivi pagatori in Italia?

Le principali banche dati per cattivi pagatori dette SIC (sistemi di informazioni creditizie) nel nostro Paese sono il Crif, con sede principale a  Bologna; il Ctc con sede a Milano e l’Experian che invece ha la sede a Roma.

C’è poi la Centrale dei Rischi di Bankitalia. Tutte le banche e le società finanziarie comunicano ogni mese con la Centrale dei Rischi di Bankitalia, trasmettendo il totale dei crediti che hanno verso i propri clienti: quelli a partire da 30mila euro e quelli “in sofferenza” cioè che sono incapaci di saldare il debito.

A sua volta Bankitalia fornisce mensilmente a banche e finanziarie le informazioni sul debito totale verso il sistema creditizio di ciascun cliente segnalato nella Centrale Rischi.

I dati della Centrale dei Rischi sono riservati. Per la correzione di eventuali errori nelle segnalazioni  bisogna rivolgersi direttamente alla banca o alla finanziaria che ha fatto la segnalazione.

Le segnalazioni rimangono visibili per 36 mesi, anche se nel frattempo la situazione del cliente è sanata.

By | 2017-03-28T19:23:37+00:00 aprile 20th, 2016|Guide|0 Comments

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