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Dati catastali sbagliati e prima casa: e ora? Ecco come procedere alla rettifica

Dati catastali sbagliati: cosa comportano? Se eri già proprietario della tua abitazione un paio di mesi fa, allora avrai già ricevuto il primo bollettino da pagare relativo alla Tari, la tassa sui rifiuti, verificando quindi l’esattezza di quanto riportato. Ma se invece stai acquistando la tua prima casa in questi giorni, come essere sicuro che i metri quadrati indicati nei database informatici del Fisco corrispondono allo stato di fatto delle  cose?

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Considerando che la Tari viene calcolata proprio in base a questo tipo di informazioni, ecco che se i metri quadrati sono in eccesso (e non di poco)  ti vedrai recapitare un bollettino da pagare ben più caro del previsto. Che fare? Quali sono i primi passi da muovere per procedere alla rettifica dei dati catastali sbagliati?

La rettifica dei dati catastali sbagliati: ecco cosa fare e dove trovare consulenza gratuita

Dallo scorso novembre 2015, l’indicazione dei vani in planimetria si completa con l’aggiunta dei metri quadrati, per la definizione della superficie di un immobile. Questo ha comportato un adeguamento automatico dei dati in possesso con le nuove informazioni richieste. Un’operazione che però riguardando 57 milioni di immobili è evidente che abbia potuto generare inesattezze ed imprecisioni.

È nell’interesse del  proprietario dunque verificare che tutto sia in regola e che i dati catastali relativi a casa sua rispecchino in modo fedele lo stato di fatto delle cose.

Il primo passo da fare allora è quello di richiedere una visura catastale in modo da rendersi conto della situazione.

I servizi online dell’Agenzia delle Entrate permettono anche la modifica online di tali errori, previa iscrizione e ottenimento di password d’accesso a Fisconline o Entratel. Rivolgersi ad un servizio online però in questo caso rappresenta non solo il modo più veloce ed efficace di operare ma permette di avere a disposizione e in modo gratuito anche la consulenza di esperti del settore in grado di rispondere ad eventuali dubbi.

Il secondo passo è quello di interpretare correttamente i dati forniti dalla visura. Va sottolineato infatti che le informazioni riportate riguardano due valori: nella fattispecie, i metri quadri complessivi e i metri quadri da tenere come parametro per la Tari. Il parametro di riferimento è quello senza le aree scoperte come calcolato dal Catasto, ridotto del 20%.

Ora puoi ricalcolare la superficie eseguendo questo calcolo: si calcola al 100% la superficie delle stanze principali ed accessorie (bagni, corridoi) e al 25%  se si tratta di soffitte, cantine e altri locali con accesso separato. Se l’accesso è comune, la percentuale di calcolo è fissata al 50% e 30% per balconi e terrazze con accesso diretto dall’immobile. I muri interni e perimetrali contano nella loro interezza (se il loro spessore non supera i 50 cm), se invece i muri sono “in comunione” e non superano lo spessore dei 25 cm, contano la metà.

Il consiglio di Okvisure è però sempre quello di rivolgersi ad un professionista per essere certi di non sbagliare o aver dimenticato qualche particolare.

È possibile inoltrare online la richiesta di correzione dei dati catastali sbagliati che riguardano l’immobile, come : indirizzo, n° civico, piano, interno o evidenti inesattezze nella consistenza, come ad esempio numero vani o metri quadri. Per poter procedere con la richiesta occorre disporre dell’identificativo catastale dell’immobile (foglio, particella, subalterno) e degli estremi di uno dei seguenti documenti: atto notarile di acquisto, dichiarazione di successione, denuncia al catasto di nuova costruzione o di variazione o altro documento comprovante l’avvenuta variazione.

 

 

By | 2017-02-10T17:17:28+00:00 febbraio 9th, 2016|Casa|0 Comments

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